La villa dell’ex-boss Iaria verso una nuova vita

 

IARIA

In un articolo de La Stampa dell’agosto 2011, viene definita la “Villa dei patti di ferro”, immensa e con i mattoni a vista alla periferia del paese, villa che ha sempre suscitato un certo rispetto.

La villa in questione è la stessa che ospitava il boss dell’ndrangheta a capo della locale di Cuornè, Bruno Iaria ed è la stessa che lo scorso 17 gennaio è stata consegnata, da parte dell’Agenzia dei Beni Sequestrati e Confiscati, al comune di Cuorgnè, dopo essere stata prima sequestrata e poi confiscata in seguito all’operazione Minotauro.

Nella sala consigliare del municipio di Cuorgnè, è avvenuta, quindi, la firma da parte del Prefetto Giuseppe Caruso, direttore dell’agenzia nazionale, e del Sindaco Beppe Pezzetto, che hanno così sottoscritto in maniera ufficiale il passaggio della villa di Bruno Iaria, sita in località Cascinette, al patrimonio indisponibile del Comune di Cuorgnè.

Forte segnale è stata la presenza del Prefetto Caruso, a questo atto ufficiale, che con la sua presenza ha voluto testimoniare la solidarietà al sindaco e la vicinanza delle istituzioni a territori, che come quello di Cuorgnè, hanno la forza di volontà di combattere la criminalità organizzata, prendendosi anche carico di un bene confiscato.

Ora, la villa che ha rappresentato un punto di riferimento per l’ndrangheta non solo piemontese, si accinge ad ospitare un progetto di riutilizzo sociale; attualmente, l’associazione resasi pronta ad attuare un progetto nel bene, è l’associazione Mastropietro, che da un paio di anni ha già attivato sul territorio il progetto “Un tetto per tutti”. Il progetto, nato in collaborazione col Ciss 38, e diretto a quelle famiglie in situazioni di emergenza abitativa, ospitando tali persone per un periodo temporaneo di sei mesi. Il progetto è già attivo in due alloggi e un appartamento, in cui sono ospitate persone o famiglie in grave disagio sociale e persone con residuo o discreto grado di autonomia. Anche il Sindaco Pezzetto si è dimostrato entusiasta nei confronti di questo progetto per la Villa, affermando che «Insieme a Libera e a Gigio Costanza, instancabile anima dell’associazione Mastropietro, cerchiamo di restituire questo immobile alla collettività utilizzandolo per tematiche che stanno crescendo nell’attuale contesto sociale, in cui è in crescita il numero delle famiglie che rischiano di essere sfrattate e di non avere più un posto in cui andare a dormire».

La Regione, inoltre, ha comunicato, nelle scorse settimane, l’attribuzione di una contribuzione di 15mila euro per avviare le attività nell’immobile in questione.

L’associazione Mastropietro e il presidio di Cuorgnè puntano ora su una stretta collaborazione anche con le istituzioni territoriali, puntando ad una sempre maggiore consapevolezza della cittadinanza riguardo alla positività che il riutilizzo sociale dei beni confiscati ha su un territorio colpito dalla criminalità organizzata. Proprio per questo l’associazione ha sottolineato anche che, nel progetto da loro presentato, rimanga dello spazio disponibile per altre associazioni che operano nel sociale.

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