Geoblog: salgono a 115 i beni confiscati

 

di Francesca Rubino

Al 30 giugno 2009, secondo i dati dell’Agenzia del Demanio, i beni confiscati alle mafie nella Regione Piemonte sono 115, di cui solo 71 risultano essere destinati e consegnati.
Trentaquattro sono i beni immobili ancora in gestione al Demanio, che in base alla nuova riforma della legge 109/96(approvata in prima battuta dal Senato il 13 novembre 2009 e definitivamente il 23 dicembre) rischiano di essere venduti all’asta e quindi di tornare nella disponibilità delle organizzazioni criminali, note per la loro imponente capacità economica.
Per questo motivo Libera Piemonte deve scendere in campo nel monitorare attentamente, come sta già facendo da anni, la situazione dei nostri beni confiscati, di quelle strutture simbolo dell’antimafia sociale.
Nel farlo, tutti i territori possono avvalersi di uno strumento digitale chiamato “Geoblog dei beni confiscati che ormai da un anno e mezzo l’Osservatorio di Libera Piemonte sta sviluppando attraverso un’attenta lettura delle Misure di prevenzione personale e patrimoniale che vengono emesse dai Tribunali a carico di persone a cui appartenevano i beni immobili prima della confisca.

Si tratta di una semplice cartina del Piemonte (Geoblog), sulla quale sono posizionate una serie di icone colorate corrispondenti ai luoghi in cui si trovano dei beni confiscati. Cliccando sulle icone appariranno delle schede informative che vi aiuteranno a ricostruire la storia del bene che vi interessa, trovando notizie riguardanti il profilo della persona in possesso dell’immobile prima della confisca, oltre all’iter che ha portato al progetto di riutilizzo.

Abbiamo pensato a questo strumento per cercare di costruire una mappatura dei traffici illeciti mossi sul nostro territorio, partendo proprio dai beni confiscati e, parallelamente, per informare sullo stato di applicazione di quella legge popolare, la 109, che nel 1996 ha introdotto il riutilizzo sociale dei beni confiscati.

Usiamo al meglio gli strumenti che abbiamo, e diffondiamoli il più possibile.

Commenti

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *