Una mano a Cascina Graziella

E’ finito ormai il tempo della “Casa del mafioso”, questo è il tempo di Cascina Graziella.
Questo casolare situato nella campagna di Moncalvo d’Asti, confiscato nel 2001 ad un’esponente di spicco della criminalità trapanese che l’aveva acquistato con proventi illeciti di Cosa Nostra, ospiterà una comunità di accompagnamento e recupero di donne in difficoltà grazie all’associazione Rinascita.
L’associazione ha preso in gestione la cascina nel 2006, ma i costi di ristrutturazione e rifunzionalizzazione della cascina e del suo terreno sono, senza alcun dubbio, molto gravosi.
Per questo stanno nascendo iniziative di fund raising a favore di Cascina Graziella.
La prima iniziativa nasce grazie alla collaborazione tra Novacoop e Libera, tutti i soci Coop del Piemonte possono scegliere di donare i punti raccolti al progetto di Cascina Graziella, tutti i punti donati saranno raddoppiati da Novacoop stessa.
La seconda iniziativa arriva dal “Progetto Etico” promosso dall’azienda Amorim Cork Italia, attiva nel mercato del sughero.
Il progetto consiste nella raccolta di sugheri usati, in particolare di tappi, che verranno poi venduti ad aziende del settore edile che li reinvestiranno nella realizzazione di malte speciali per la coibentazione dei muri. Il ricavato della vendita dei tappi sarà poi destinato ad associazioni senza scopo di lucro. In particolare in Piemonte, i fondi ricavati dalla vendita dei tappi usati saranno devoluti proprio alla ristrutturazione di Cascina Graziella.
Si dice sempre che i beni confiscati sono stati tolti alla comunità e alla comunità devono essere restituiti, ma non si può aspettare che si occupi sempre qualcun altro di tutto il lavoro. L’adesione a queste iniziative è una piccola cosa che ogni cittadino potrebbe e dovrebbe fare per vedere il compimento di Cascina Graziella un po’più vicino.

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